الكتاب المتميّز لهذا الشهر : الهندسة والتخيّل Geometry and the Imagination

GeoAndImagكتاب شهر نوفمبر هو كتاب “الهندسة والتخيّل” Geometry and the Imagination من تأليف د. هيلبرت Hilbert D. و س. كوهين-فوسن Cohn-Vossen . S، نُشر لأول مرة عام 1952.

يقول عنه موقع جمعية الرياضيات الأمريكية AMS : “لقد ظل هذا الكتاب الرائع بمثابة تحفة حقيقية في وضوح العرض الرياضي. … يعجّ بالأفكار الرياضية التي يتم شرحها دائما بشكل جلي وأنيق، وقبل هذا وذاك، فالتقديم فيه عميق الرؤية. إن قراءته ممتعة للمبتدئين في الرياضيات ولذوي الخبرة على السواء.
[إنه] مليء بقضايا مثيرة للاهتمام، وكثير منها كنتم لا شك على دراية بها من ذي قبل. … يبدأ الكتاب بأمثلة حول أبسط المنحنيات والسطوح، تتضمن إنشاءات منسقة لبعض المنحنيات من الدرجة الثانية وغيرها من السطوح. يؤدي الفصل الخاص بأنظمة النقاط المنتظمة إلى الزمر البلّورية والمجسمات المتعددة السطوح المنتظمة في الفضاء الثلاثي الأبعاد \mathbb{R}^3. …
ومن أبرز الفصول ذلك المخصص للهندسة الإسقاطية. … يجوز القول إن هيلبرت وكوهن-فوسن قد قدمَا أفضل وصف –من حيث الدقة والإيجاز والوضوح- للإجابة عن السؤال : لماذا ينبغي على الرياضي المهندس العناية بالهندسة الإسقاطية، ولماذا مثل هذا الإنشاء الجلي ظاهريا هو حقا ثري في البنية والأفكار؟ …
هناك قسم من الكتاب مثير بشكل خاص … إنه القسم الذي يتناول الخصائص الإحدى عشرة للكرة. ما هي الإحدى عشرة خاصية لهذا الكائن الرياضي، المنتشر في كل مكان، التي شدت انتباه المؤلفين الثاقبي النظر، ولماذا؟ … يضم الكتاب صورا لبعض النماذج التي تم العثور عليها في مجموعة صور غوتنغن Göttingen. علاوة على ذلك، فقد تم في آخر المطاف توضيح تلك الخطوط الغريبة التي تميّز هذه السطوح! … “

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Geometry and the Imagination

GeoAndImagNovember’s Book of the Month is Geometry and the Imagination by Hilbert and Cohn-Vossen. First published in 1952.

The AMS website says: “This remarkable book has endured as a true masterpiece of mathematical exposition. … The book is overflowing with mathematical ideas, which are always explained clearly and elegantly, and above all, with penetrating insight. It is a joy to read, both for beginners and experienced mathematicians.
[It] is full of interesting facts, many of which you wish you had known before. … The book begins with examples of the simplest curves and surfaces, including thread constructions of certain quadrics and other surfaces. The chapter on regular systems of points leads to the crystallographic groups and the regular polyhedra in \mathbb{R}^3. …
One of the most remarkable chapters is “Projective Configurations”. … Hilbert and Cohn-Vossen give perhaps the most concise and lucid description of why a general geometer would care about projective geometry and why such an ostensibly plain setup is truly rich in structure and ideas. …
A particularly intriguing section … is Eleven Properties of the Sphere. Which eleven properties of such a ubiquitous mathematical object caught their discerning eye and why? … The book includes pictures of some of the models that are found in the Göttingen collection. Furthermore, the mysterious lines that mark these surfaces are finally explained! …”

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Accromath

AccromathNovember’s site of the month: Accromath

This is the site of a French-Canadian journal aimed at a mathematics teacher audience.

Now in its 10th volume, the journal has articles in French that can be read online or download as pdf.

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The Laboratory of Mathematical Instruments

MacchineMatOctober’s site of the month: The Laboratory of Mathematical Instruments

October’s book of the month: Bartolini Bussi, Maria G., Maschietto, Michela (2006). Macchine Matematiche. Springer

Japanese Translation: Kyokusen no jiten : seishitsu rekishi sakuzuhoÌ, Tankoban Hardcover

A mathematics teacher coming to Modena, Italy, might enjoy a visit to the Laboratory of Mathematical Instruments at the University of Modena and Reggio Emilia (UNIMORE).
The Laboratory is run by Michela Maschietto and Maria G. Bartolini Bussi, in collaboration with the no-profit Association with the same name.

The Laboratory has 2 different sites:
– one in the Building of the Department of Physics, Informatics and Mathematics (via Campi 213/B9),
– one in a central building of UNIMORE (via Camatta 15).
In the former you can see about one hundred of curve drawing devices and instruments for geometrical transformation. In the latter you can see a beautiful exhibition of working models of instruments for perspective drawing — many reconstructed from the Renaissance period.

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For further information write to:

Michela Maschietto: michela.maschietto@unimore.it
Mariolina Bartolini Bussi: bartolini@unimore.it

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Le successioni di Goodstein: la potenza di una deviazione passando per infinito

Autori originali sono Michèle Artigue, Ferdinando Arzarello e Susanna Epp.

Studiare l’evoluzione di un fenomeno natu- rale spesso conduce a studiare successioni numeriche, specialmente il loro comportamento a lungo termine e se esse alla fine convergono. Le successioni polinomiali, esponenziali e logaritmiche si incontrano frequentemente nella scuola secondaria, ma alcune altre successioni
con definizioni molto semplici mostrano un comportamento molto più complesso. Alcuni esempi includono le successioni caotiche che emergono nello studio dei sistemi dinamici (si veda [1]) e la successione di Siracusa (o successione 3n + 1), introdotta da Luther Collatz nel 1937. La successione di Siracusa ha messo in difficoltà i matematici per decenni. Nonostante il gran numero di valori che sono stati calcolati, è sconosciuto ancora oggi se la successione sia infinita o finita e se termini sempre in 1 (si veda [2]).

Le successioni considerate in questa vignette sono state introdotte dal logico inglese R. L. Goodstein nel 1944 (si veda [3]) e mostrano un tipo diverso di comportamento insolito. I valori iniziali aumentano così rapidamente che siamo portati a credere che essi tendano ad infinito, ma, sorprendentemente, essi finiscono sempre per decrescere e infine raggiungono lo zero. Dimostrare questo risultato richiede una generalizzazione del principio di buon ordinamento per gli interi (si veda [4]) ai numeri transfiniti, ma l’idea di base non è difficile da comprendere. Per spiegarla, seguendo Hodgson (si veda [5]), introduciamo prima una successione, detta successione di Goodstein debole, che è più semplice ma strettamente legata ad una successione di Goodstein.

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Dimensioni superiori

Figura 1: Illustrazione di una varietà di Calabi-Yau (Importante per la descrizione di modelli di dimensione più alta nella teoria delle superstringhe).

Autori originali sono Markus Ruppert e Hans-Georg Weigand.

1. Alla ricerca della dimensione successiva
Il nostro mondo ha davvero più di tre dimensioni? Se è così, gli oggetti in una dimensione superiore hanno una relazione con il mondo intorno a noi? È possibile percepire questi oggetti o sono lontani da una qualunque rappresentazione? La Teoria della Relatività usa quattro dimensioni per spiegare il concetto di spazio-tempo, sei dimensioni sono necessarie per descrivere la curvatura dello spazio-tempo e diverse teorie delle stringhe usano persino rappresentazioni fino a 26 dimensioni (e.g. L. Botelho, R.Botelho, 1999).

Un altro dominio attuale di applicazione per oggetti in dimensione superiore e per le loro rappresentazioni tridimensionali è lo studio delle strutture non-periodiche nella cristallografia moderna. All’interno del concetto dei quasicristalli si suppone che le proiezioni di insiemi di punti di dimensione superiore (come il lattice intero in dimensione 5) nello spazio tridimensionale siano buoni modelli per strutture cristalline non-periodiche (si veda, sotto, la sezione 5).

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Il microscopio di Banach per trovare un punto fisso

Autore originario é Christiane Rousseau.

In questa vignette, mostreremo come, partendo da un piccolo gioco, si giunge a scoprire uno dei più potenti teoremi della matematica, ovvero il teorema del punto fisso di Banach. Tale teorema ha sorprendenti applicazioni all’interno della matematica e al di fuori di essa. Nella terza sezione discuteremo l’affiascinante applicazione alla compressione di immagini.

Ma, partiamo con il nostro gioco e osserviamo il famoso coperchio della scatola di The Laughing Cow.

L’orecchino destro della mucca e di nuovo una Laughing Cow. Ad ogni punto del coperchio, associamo il punto corrispondente sull’orecchino destro. Questa è naturalmente una funzione dal coperchio in se stesso, che chiameremo F. Per esempio, alla punta del mento della mucca associamo la punta del mento della piccola mucca sull’orecchino destro. Al centro dell’occhio destro della mucca associamo il centro dell’occhio destro della piccola mucca sul- l’orecchino destro, ecc. Ora ecco la domanda: esiste un punto che viene mandato in se stesso attraverso questo procedimento? Tale punto, se esiste, sarà detto punto fisso. Se esiste un punto fisso, allora non è nessuno dei punti che abbiamo elencato sopra. Inoltre, se esiste un punto fisso, esso dovrebbe giacere sull’orecchino destro. Tuttavia, tale orecchino destro viene mandato nell’orecchino destro della piccola mucca, e così via. Visivamente, possiamo constatare che questi orecchini destri contenuti uno dentro l’altro sembrano convergere ad un punto, che chiamiamo A, e A è un candidato per la nostra soluzione.

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La dimensione

Autore originario é Christiane Rousseau.

Come si misura la grandezza di un oggetto geometrico? Per i sottoinsiemi del piano spesso ci serviamo del perimetro, della lunghezza, dell’area, del diametro, ecc. Questi elementi non sono sufficienti per descrivere i frattali. Gli oggetti frattali sono oggetti geometrici molto complessi e dobbiamo trovare un modo per quantificare la loro complessità.
A tal proposito, i matematici hanno introdotto il concetto di dimensione. La dimensione fornisce una misura della complessità di un frattale. La nozione di dimensione è una generalizzazione e formalizzazione della nostra intuitiva nozione di dimensione quando parliamo di 1D, 2D o 3D. Discuteremo alcuni modi di descrivere gli oggetti frattali lavorando su due esempi: il tappeto di Sierpinski e il fiocco di von Koch (si vedano le figure a lato).

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Colorazioni di mappe e basi di Gröbner

Questa immagine è di proprietà di mathscanners.org.uk che ha gentilmente permesso di usarla in questo lavoro.

Autore originario é Marcelo Escudeiro Hernandes.

Per il famoso “Teorema dei quattro colori”, abbiamo bisogno solo di quattro colori per colorare una mappa in modo che nessuna delle regioni confinanti abbia lo stesso colore. Usando equazioni polinomiali e basi di Gröbner possiamo determinare se tre colori sono sufficienti per una mappa specifica.

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Trading in a Town

Originating authors are Alberto A. Pintoa (University of Porto, cLIAAD-INESC Porto LA) and Telmo Parreira (University of Minho, cLIAAD-INESC Porto LA).

Have you ever been frustrated by the lack of choices when you go to buy something? Why do producers of the things we buy tend to make their products as similar to each other as possible? If we model how shoppers in a city will choose in which store they will make their purchases, the resulting mathematics leads us to an appreciation of Hotelling’s Law that making products similar to your competitor is actually a rational decision. We are also led into the mathematics of game theory and Nash’s Equilibrium.
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